Pompei e la sua storia
Era da tanto tempo che desideravamo visitare Pompei e conoscere la sua storia. Quest’estate, prima di prendere il traghetto per la Sicilia, la nostra tappa principale è stata andare a visitare uno dei siti archeologici più famosi e visitati al mondo, Pompei. Divenuto Patrimonio dell’Umanità dal 1997, è una tappa assolutamente imperdibile e veramente molto interessante.
La nube eruttiva dell’anno 79 d.C. ricoprì la città di Pompei con tale gravità che, Plinio il Giovane, scrittore e intellettuale dell’età imperiale, ne parla accoratamente in una lettera all’amico Tacito. La sua descrizione, che narrava di una colonna di fumo dalle sembianze di un maestoso pino dalla folta chioma scura, che improvvisa incombe sulla città, rendono appieno l’intensità drammatica del momento.
L’eruzione arrivò dopo un periodo di quiescenza durato circa tre secoli, con la sua potenza e le conseguenze devastanti, avvolgendo anche le città limitrofe di Ercolano, Stabia ed Oplonti.
La visita al Parco Archeologico di Pompei, che si estende per circa 66 ettari, ci permette di ammirare e conoscere la struttura tipica delle città romane del periodo imperiale (31 a. C. – 313 d. C.), con i grandiosi fori, i teatri e tutti i luoghi della vita pubblica.
La storia di Pompei
Pompei fu fondata dagli Osci, antica popolazione della regione campana, intorno al VI secolo a.C. e da subito la città s’impose come un importante polo commerciale del Mediterraneo. Dopo vari attacchi dai Sunniti e molte rivolte per la propria autonomia, Pompei diventa colonia romana nel 62 d.C..
In città abitavano circa 20 mila persone e proprio quell’anno, la città fu fortemente danneggiata da un terremoto, forse prima avvisagli dei movimenti del Vesuvio, ma subito ricostruita. Purtroppo solo 17 anni dopo, avvenne la terribile catastrofe che la fece scomparire, in brevissimo tempo. La città di Pompei si ritrovò sotto una fitta coltre di cenere e lapilli, vomitati dalla bocca del Vesuvio, fermando così una crudele istantanea.
Le prime esplorazioni archeologiche ebbero luogo verso la metà del ‘700, sotto il regno dei Borbone, dove gli scavi presero subito grande impulso. Solo dal 1860 essi divennero sistematici e razionali, portando alla luce molti elementi della città.
La città di Pompei
La città di Pompei aveva una pianta ellittica ed era cinta da mura turrite, nelle quali si aprivano ben 8 porte. Attraversata da due grandi arterie: la via dell’Abbondanza e la via di Nola, da queste poi partono le vie minori che si incrociano ad angolo retto.
Le strade sono pavimentate e recano i solchi scavati per le ruote dei carri, hanno alti marciapiedi e negli incroci grandi pietre elevate, sul piano stradale, per facilitare l’attraversamento dei pedoni.
Queste lunghe strade sono fiancheggiate da case di abitazione e un gran numero di botteghe, spesso munite ancora di insegne spesso dipinte.
Le decorazioni ricche di colori che ancora sono visibili sulle pareti di molte case patrizie, ci fanno capire la raffinatezza e i gusti artistici della classe dirigente dell’epoca imperiale.
Belle e ben studiate anche le tante corti interne che scopriamo camminando e si aprono improvvise, davanti a noi, lasciandoci letteralmente a bocca aperta.
Anfiteatro
L’Anfiteatro è stato costruito verso l’80 a.C. è il più antico anfiteatro romano conosciuto. Di forma ellittica poteva contenere fino a quasi 20 mila spettatori, anche provenienti da fuori la città. Scalinate esterne a doppia rampa danno accesso alle gradinate superiori.
L’anfiteatro era usato per i combattimenti fra gladiatori e per la venationes con caccia e uccisione di animali selvatici. Una caratteristica particolare di questo Anfiteatro è l’essere privo di sotterranei sotto il piano dell’arena.
Accanto all’Anfiteatro si trova la Palestra grande dove i gladiatori si allenavano prima dei combattimenti.
L’ Anfiteatro romano, usato spesso per importanti eventi, fu anche scelto, nel 1971, dai Pink Floyd come location per il loro film-concerto intitolato: Live at Pompeii.
La via dell’Abbondanza
Percorrendo una delle vie principali, via dell’Abbondanza, mentre attraversiamo uno dei quartieri commerciali più attivi della città, si può notare che spesso le abitazioni hanno un piano superiore e quasi tutte si affacciano sulla strada con ballatoi o con balconi.
Camminare lungo la via ci permette inoltre di immaginare come si svolgeva la vita all’epoca. I mosaici e gli affreschi ancora visibili sulle pareti delle abitazioni e ci accompagnano nelle varie corti interne bellissime e molto ricercate.
Le Terme Stabiane
Le Terme Stabiane risalgono al II secolo a.C. e sono tra le più antiche che conosciamo nel mondo romano. Le Terme erano assolutamente uno dei passatempi preferiti dai romani dell’epoca imperiale. Era il luogo dove non solo si prendevano bagni, ma ma era soprattutto il salotto cittadino, dove si commentavano i fatti del giorno, si discuteva di politica, di gladiatori e tanto altro.
L’entrata principale si trova lungo via dell’Abbondanza e conduce ad un ampio cortile. Entrando all’interno si notano le belle decorazioni in stucco policromo, di poco anteriori all’eruzione del 79.
A sinistra si trova la piscina, mentre a destra troviamo un bel porticato attraverso il quale si arriva alla parte maschile.
Le donne entravano da una porta separata e non c’era alcun contatto all’interno delle Terme, fra zona femminile e zona maschile, come usava al tempo.
Foro Romano
La struttura del Foro Romano era la principale piazza della città, ne rappresentava il cuore, essendo sia centro politico che religioso ed economico. Formato da una vasta piazza rettangolare, originariamente circondato su tre lati da portico e colonne sul cui lato nord dominava il Tempio di Giove.
Casa del Fauno
La Casa del Fauno è una delle domus più importanti ed eleganti ritrovate a Pompei. La dimora è veramente grande e molto bella da vedere, si estende per oltre 3000 metri quadrati.
Prende il nome dalla statuetta in bronzo posto al centro dell’impluvium, la vasca usata per raccogliere l’acqua piovana.
Al suo interno, fu ritrovato uno dei simboli più importanti di Pompei, il famoso mosaico con la battaglia di Isso. Il mosaico realizzato con un milione e mezzo di tessere, ad oggi è custodito presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e tratta la battaglia tra i macedoni di Alessandro Magno e i persiani di re Dario.
l Lupanare
Non dimenticate assolutamente di visitare l’antico bordello della città, il Lupanare. Il nome deriva poiché nel Lazio antico si venerava la dea Lupa e le sacerdotesse praticavano la prostituzione sacra, ovvero finanziavano il tempio concedendosi a pagamento ai fedeli. Queste donne venivano chiamate lupe, poiché attiravano le attenzioni degli uomini, ululando come fossero lupi.
La struttura è suddivisa su due piani con 5 piccole stanze, con letto in pietra, al piano terra e altrettante al piano superiore. Ad attirare l’attenzione sono soprattutto i dipinti a soggetto erotico che troviamo sulle sulle porte delle stanze. Sembra quasi una reclame delle possibili prestazioni della prostituta.
L’Orto dei fuggiaschi di Pompei
Dopo tanto camminare, nel ritornare verso l’uscita, vicino all’Anfiteatro, ci siamo soffermati nell’orto dei fuggiaschi, un luogo che prima dell’eruzione era uno spazio, vicino ad un vigneto, coperto da un pergolato e usato per i banchetti.
All’interno adesso si trovano delle teche con i calchi di tredici vittime dell’eruzione, fra adulti e bambini, colti nel loro tentativo di fuggire alla morte per asfissia e per le alte temperature. Ci hanno colpito molto queste immagini di persone, anche se si tratta di calchi in gesso che mantengono intatta la forma.
Come muoversi
Alla biglietteria del Parco Archeologico di Pompei, vi verrà consegnata una mappa della città. A quel punto conviene prepararsi un piccolo itinerario, per evitare di fare il percorso più interessante d evitare di saltare i luoghi più famosi.
Sulla mappa sono segnalate anche le varie aree picnic presenti nel sito archeologico, per cui potete passarci anche l’intera giornata.
Se desiderate andare in sicurezza, senza tralasciare i monumenti principali, potete prenotare un tour guidato, per ottimizzare al meglio la visita.
Per saltare la fila ed arrivare più tranquilli ed evitare stree, si può prenotare qui il biglietto
Dove si trova:
L’indirizzo è: Via Villa dei Misteri, 2, 80045 – Pompei – NA
Orario:
- Aperto dal martedì alla domenica: h: 9.00 – h: 19.00 con l’ultimo ingresso possibile alle 17.30.
- Il lunedì è chiuso.
- Il sito del Parco Archeologico di Pompei inoltre è chiuso: il 1 Gennaio, 1 Maggio e il 25 Dicembre.
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4 Comments
Brava, guida eccellente, dettagliata e chiara. Avrei voluto averla sottomano quando ho visitato Pompei un paio d’anni fa. Tra l’altro, anche io ne sono rimasta assolutamente incantata!
Ci sono stata anni fa, devo dire, in maniera meno oculata della tua (con due amiche che dovevano occuparsi di una minima pianificazione strategica del percorso e non l’hanno fatto), quindi, esperienza pazzesca, ma la voglia di tornarci è tanta!
PS: le tue foto sono sempre bellissime!
Bellissima Pompei, l’abbiamo visitata lo scorso anno e ne siamo rimasti colpiti!
Ho in programma una settimana in Campania durante le prossime vacanze estive in compagnia di una coppia di amici. Non ci sono mai stata ma Pompei è una delle mete che mi sono ripromessa di visitare! Ti ringrazio tantissimo quindi per questa preziosa guida ricca di consigli pratici