Cochabamba, città dell’eterna primavera.

Cristo della concordia Bolivia1

Cochabamba è la terza città boliviana, il cuore del Paese. Si trova nella fascia del tropico del Capricorno, su di un altopiano a 2500 metri di altitudine. Questi due elementi insieme aiutano la città a mantenere costantemente un clima temperato. In Sud America è conosciuta come la Città dell’eterna primavera.

Questa fama descrive in modo esemplare quello che, secondo i cochabambinos, è il miglior clima del mondo. Le giornate calde e soleggiate si alternano con notti fresche e leggermente ventilate per tutto il corso l’anno, infatti nelle case non esiste impianto di riscaldamento. Noi arrivando di marzo abbiamo lasciato la neve in Italia e ci siamo trovati a mezze maniche!

Sentiero cristo cochabamba bolivia

A Cochabamba sorge la colossale statua del Cristo della Concordia, la statua del Cristo più alta del mondo, misura 40,44 metri ed è più alta di 4,20 metri del famoso Cristo Redentore che si trova sul Corcovado di Rio de Janeiro, in Brasile. Fu costruita in onore della visita a Cochabamba di Papa Giovanni Paolo II nel 1988.

Il nome si riferisce al carattere integrativo, sia politicamente che geograficamente, della città insieme all’ospitalità della popolazione, che noi sottoscriviamo in pieno.

La statua è collocata sulla cima del Cerro San Pedro nella parte orientale della città.  Per raggiungerla ci sono tre possibilità: la prima mediante un sentiero con una scalinata di 1399 gradini che parte dalla base della montagna; la seconda con una funivia (telèferico), che noi abbiamo sperimentato al ritorno; la terza è con un taxi.

Se si ha ancora fiato dopo la scarpinata per raggiungere la base della statua, si può salire anche al suo interno, pagando una piccola cifra. Sinceramente ne vale veramente la pena, perchè dalla sommità si può ammirare un bel panorama dell’altopiano e della vallata circostante.

La città è veramente molto carina, meno caotica di La Paz e ci si può spostare tranquillamente a piedi. Ci sono diverse piazze ben curate e parchi per soggiornare e rilassarsi anche con i più piccoli. Altro luogo di grande interesse architettonico, ma non solo, è la cattedrale di San Sebastiano, dell’inizio del XVIII secolo.

Si può essere credenti o meno, ma presenziare ad una messa in Sudamerica è una bellissima esperienza. Diversamente dai nostri riti occidentali, qui tutti si sentono partecipi alla cerimonia, fra canti accenni di ballo e incursioni del prete per salutare tutte le persone stringendo la mano una ad una, è coinvolgente e bellissimo, anche per i più piccoli!

Cochabamba

Una delle principali visite da fare e che ti mette veramente in contatto con la città, è La Cancha. Si tratta di uno dei mercati più importanti e grandi del Sud America. Una volta c’erano più mercati separati e situati tutti nella parte sud della città. Nel tempo si sono riuniti e hanno formato il mercato meglio rifornito, più affollato ma anche più snervante di tutto il paese.

È possibile trovare di tutto, dagli abiti raffinati agli abiti tradizionali, dall’elettronica ad un prezzo più che equo, alla frutta di stagione. Si tratta di un luogo pieno di colori, sapori, immagini e suoni della vita quotidiana. È un’esperienza tanto interessante quanto spossante, dove bisogna stare attenti a non perdersi e tenere d’occhio le proprie cose, come in tutti i mercati urbani del mondo, ma per il resto è veramente uno spettacolo da non perdere.

Al suo interno trovi anche da mangiare pesce o carne alla brace per pochi euro. Il piatto tipico di Cochabamba è fatto proprio di carne ed è il Piqué Macho, è molto popolare e consiste in pezzi di carne e salsiccia fritti accompagnati da uovo, peperone, pomodoro, cipolla, patatine fritte più salse varie… una vera esplosione di sapori.

Mercato la Cancha Bolivia2

La curiosità è che... La Bolivia è una delle poche nazioni in cui il fenomeno Mc Donald è fallito e questo fa capire, oltre all’attitudine fortemente ambientalista, quanto la cultura sia profondamente saldata nel proprio retroterra di usanze e tradizioni. Logicamente anche la cucina, è parte integrante di queste forti tradizioni dove si trovano sia piatti dalla lunga lavorazione, sia cibi di strada come hamburger, pannocchie con formaggio e pollo fritto.

Bolivia Cochabamba

La carne è molto più consumata del pesce, soprattutto da quando il Paese ha perso lo sbocco sul mare in seguito alla guerra con il Cile. Tutto ciò ha permesso di mantenere integre le già forti tradizioni culinarie della cultura Quechua.

La cucina boliviana disidrata e essicca quasi tutto seguendo antichi riti e tecniche millenarie. Questa tradizione nasce dall’esigenza di conservare gli alimenti quando ancora non c’erano i frigoriferi oppure durante gli spostamenti. Ancora oggi, sia per il valore culturale di queste tecniche, sia per una questione di gusto è il tipo di cucina più diffuso e camminando per Cochabamba non è difficile trovare vari carrelli dove vendono questo cibo per strada.

Palacio de Portales (Centro culturale Simòn I Patino)

Mercato la Cancha Bolivia4

Durante il nostro soggiorno a Cochabamba, ci è stato consigliato di andare a visitare il Palacio de Portales di Simon I. Patiño. Era un magnate dello stagno, uno degli uomini più facoltosi della Bolivia, tanto da essere considerato il Rockefeller andino.

Il Palacio Portales fu costruito tra il 1915 e il 1927 dall’architetto francese Eugène Bliault. Situato nel barrio di Queru Queru, a nord della città, non è mai stato abitato, è attualmente sotto la custodia della Fondazione Simon I. Patiño con sede a Ginevra e ospita il Centro Pedagogico e Culturale Simón I. Patiño dal 1968.

Il Palazzo è un tipico esempio di stile eclettico, caratterizzato dall’uso di elementi appartenenti a epoche e culture diverse, che si fondono in modo tale da creare armonia e integrazione. Al suo interno si trova anche una ben rifornita biblioteca e una galleria d’arte.

Palacio de Portales2

L’edificio è circondato da un giardino magico e meraviglioso, molto ben tenuto e lontano dal caos, dove poter riposare ammirare l’accuratezza e la ricercatezza delle scelte botaniche e infine far correre spensierati i bambini.

Se vi fermate qualche giorno vale sicuramente la pena visitarlo, offrono visite guidate in Inglese e Spagnolo per una piccola somma di denaro.

Centro Culturale Simòn I Patino 

Barrio Querru Querru

Potosì 1450


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8 Comments

  1. Ammetto la mia ignoranza, non avevo mai sentito nominare Cochabamba però, da come la descrivi, sembra davvero molto bella e particolare; il piatto tipico già mi ha conquistato, ne mangerei a tonnellate 😀

    • Angi Reply

      È buonissimo, ma molto carico e piccante, io dopo un po’ ho desistito! 😉

  2. Ho letto con vero piacere e curiosità la tua descrizione. Posto e cultura a me sconosciute. Grazie 😊

  3. io adoro stare nella natura e visitare giardini e orti botanici, questo posto sembra essere di una bellezza unica, il giardino lo hai definito magico chissà che bella sensazione potervi sostare

    • Angi Reply

      In confronto alla situazione esterna un po’ disastrata, veramente appare magico! 🙂

  4. Che curioso il modo di mettere in mostra le scarpe al mercato, però molto pratico. Bellissimo posto non troppo affollato e la statua ancora più alta di quella di Rio. Ma allora è immensa..chissà se ci posso andare un giorno

    • Angi Reply

      Questa era la parte meno caotica, ma come tutti i mercati conviene andare ad orari non centrali.

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